Il 2021 è cominciato con la voglia di ripartire più forti che mai, nella speranza di lasciarsi alle spalle un anno di crisi globale che non sarà dimenticato. Emergenza sanitaria, crisi economica e restrizioni sociali, sono solo alcune delle avversità che l’anno passato ha portato con sé.

Eppure, qualcosa di buono il 2020 lo aveva portato, in particolare per le imprese, segnando un grande risultato con l’aggiornamento della normativa welfare e fringe benefit. Infatti, tra le varie iniziative a sostegno di aziende e lavoratori, il DL Agosto raddoppiava la soglia di defiscalizzazione dei fringe benefit, portandola a 516,46€ per dipendente nel 2020. Una grande agevolazione fiscale, garantita a tutte le aziende e PMI, che rappresentava una svolta storica nell’applicazione della normativa varata nel 1986, con l’articolo 51 del TUIR, aggiornata per la prima volta nel 2020.

E quest’anno? Cosa devono aspettarsi le aziende?

Cosa cambia: Normativa e vantaggi per il 2021

Il DL Agosto aggiornava la normativa welfare e fringe benefit solo fino al 31/12/2020.

Nel 2021 tornano in vigore le condizioni espresse dall’articolo 51, comma 3 del TUIR, che prevedono:

  • 100% defiscalizzazione per le aziende fino a 258,23€ per dipendente all’anno
  • 100% deducibilità del benefit per i lavoratori fino a 258,23€ l’anno
  • Erogabilità tramite buoni spesa, buoni shopping, buoni acquisto, gift card e beni in natura, integrando lo stipendio e supportando lavoratori e famiglie.

I vantaggi fiscali per aziende e lavoratori restano validi, tornando alla soglia di defiscalizzazione precedente al DL Agosto, garantendo comunque ottime agevolazioni economiche alle aziende che possono usufruire della normativa fringe benefit 2021 per erogare in modo vantaggioso premi una tantum e benefit aziendali ai propri collaboratori e dipendenti.

La defiscalizzazione dei premi è il vantaggio più importante garantito dall’erogazione di benefit aziendali all’interno della normativa fringe, ma non è l’unico. In particolare, scegliendo buoni spesa e buoni acquisto nel loro formato digitale, le aziende possono usufruire di ulteriori vantaggi, quali:

  • 0 costi di commissione
  • 0 costi di logistica, spedizione
  • 100% personalizzazione dei premi
  • Acquisto online e invio in formato digitale
  • 100% soddisfazione dei lavoratori

 

Cambierà ancora qualcosa? L’opinione degli esperti di settore

All’inizio dell’anno 2021 in molti hanno notato un grande assente nella legge di Stabilità: welfare e fringe benefit non sono stati considerati, tanto che alcuni hanno detto proprio che “la Legge di Stabilità ha dimenticato il welfare aziendale”.

Infatti, allo scoccare della mezzanotte del 1° gennaio 2021 la carrozza è tornata zucca, e con il grande stupore degli addetti ai lavori nel settore welfare e fringe benefit, non sono state rinnovate le agevolazioni previste per il 2020.

Come mai? In tanti si interrogano per comprendere strategia e motivazioni di questa scelta spiazzante.

Così si è espresso uno dei massimi esperti nel settore in Italia, Emmanuele Massagli, presidente di AIWA: “Abbastanza stupefacente in questo senso l’assenza della conferma dell’ampliamento della soglia economica dei cosiddetti “flexible benefit” sia in legge di Stabilità che nel decreto Milleproroghe, nonostante le pubbliche promesse in questo senso dei Ministeri competenti.”

Ciò nonostante, c’è ancora tempo per recuperare, “anche perché intanto il welfare aziendale evolve e diventa sempre più sociale. È proprio questa natura sociale del welfare aziendale che deve essere compresa e valorizzata dal Legislatore. Quel che occorre sono politici che ne comprendano funzioni e finalità, parlando con le aziende, i consulenti del lavoro, i sindacati, i provider. Basta un serio dialogo con la realtà per comprendere gli spazi di miglioramento del welfare aziendale”.

Andrea Verri, CEO e Co-founder di Amilon, provider del buono digitale Fringe Benefit Card, condivide pienamente questo punto, spiegando che: “In qualità di membri di AIWA, noi di Amilon appoggiamo completamente il presidente Emmanuele Massagli e seguiamo la sua opera di mediazione e informazione da vicino. Pensiamo che il dato più importante che dovrebbe essere riconosciuto come fattore strategico dalla politica sia certamente il vantaggio offerto ad aziende e lavoratori, ma soprattutto il forte impulso dato ai consumi che l’erogazione di un alto valore in buoni spesa e buoni shopping garantisce. Come abbiamo già spiegato in passato, i buoni acquisto sono “moneta a scadenza” e, a differenza dei premi in busta paga, incentivano un consumo immediato, esaurendo il valore del premio prima della sua scadenza e assicurando un effetto positivo sull’economia. I benefici in gioco sono tanti e in un momento in cui l’economia ha bisogno di ripartire velocemente i fringe benefit potrebbero giocare un ruolo strategico e dal forte impatto.”

Aggiunge Fabio Regazzoni, CEO e Co-founder di Amilon: “Quest’anno abbiamo visto un grande slancio nella richiesta e nelle vendite del nostro prodotto di categoria Fringe Benefit Card, un buono 100% digitale e multibrand, spendibile in tutta Italia in oltre 100 buoni acquisto come buoni spesa, buoni benzina e buoni shopping, che è stato scelto da tantissime aziende per la facilità di acquisto e distribuzione e per le caratteristiche del prodotto che hanno trovato grande interesse. Osservando i dati di utilizzo di Fringe Benefit Card appare chiaro l’asset strategico per l’economia in generale. Rileviamo infatti che il 50% delle persone che riceve un buono digitale lo spende entro 11 giorni e a due mesi il dato sale al 90%!.”

In conclusione, anche se per ora non ci sono novità sulla normativa, c’è ancora tempo per eventuali modifiche o novità dell’ultimo minuto, come del resto era avvenuto con il DL Agosto in cui, senza alcun preavviso, era stato inserito questo importante raddoppio della soglia di defiscalizzazione fringe benefit.